Il S. Tronco è il crocifisso ligneo venerato a Sassuolo nella chiesa di S. Francesco in Rocca, e alla cui devozione e custodia è dedicata l’Arciconfraternita.

Questa croce dall’aspetto decisamente fuori dal comune è giunta a Sassuolo in modo inusuale.

La leggenda narra che Marco III Pio, signore di Carpi, decise di seguire in Turchia l’imperatore Federico III (1440-1493) in una delle sue guerre, per cercare gloria come generale.

Entrato un giorno in una città nemica, da cui tutti erano fuggiti, Marco stava per lasciarla al saccheggio dei soldati. Entrato nella casa del Sangiacco (il governatore), però, gli venne incontro una ragazza velata, che gli promise un dono inestimabile se avesse risparmiato quella casa.

Marco, incuriosito, glielo promise e la giovane lo condusse nei sotterranei della casa, ove ad insaputa dei suoi faceva ardere di continuo una lampada innanzi ad un crocifisso. Grandemente stupito, Marco accettò in dono quella croce e preservò dal saccheggio non solo la casa, ma l’intera città.

Il S.Tronco giunse in Italia con Marco verso il 1450.

Da quel momento in poi la famiglia dei Pio custodì con grande cura il S.Tronco (nome che in greco vuol dire “S.Croce”) e quando il principe Gilberto si trasferì da Carpi a Sassuolo lo portò con sè, collocandolo in una stanza del Castello (che fu detta la “camera del crocefisso”).

Nel 1587 il giovane Marco IV Pio, d’accordo con lo zio Enea Pio di Savoia ricostruì la chiesa di S.Francesco, fondò l’Arciconfraternita del SS.Crocefisso e donò il S.Tronco e la chiesa alla Confraternita.

Già allora il crocifisso aveva fama di essere miracoloso, e rapidamente questa fama si consolidò, tanto che uno storico dell’epoca scrisse “non v’è forestiero che passando da Sassuolo non desideri vederlo e non lasci a quegli altari un segno della propria devozione”.

In quell’epoca tuttavia vedere il S.Tronco non era semplice: esso infatti era collocato su uno degli altari laterali della chiesa, ma coperto da un dipinto.

Questo era abbassato a mò di sipario solo il giovedì santo e in occasione di grandi solennità, che ogni volta attiravano grandi folle di fedeli.

Ai giorni nostri il dipinto viene abbassato anche in occasione delle celebrazioni religiose e di suppliche, specialmente per gli ammalati (la “scoperta” del S.Tronco).


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